“…sono un terreno fertile in cui, nonostante le continue intemperie, crescono migliaia di alberi verdissimi con fusti alti e resistenti…”
Buongiorno Lettori, buon mercoledì. Oggi nuova recensione per la rubrica “Collaborazioni Esordienti” e vi parlo di:
La Maiastra e le vite invisibili di Maria Tedeschi
Nevio Altimari è un ex violinista brillante e sensibile, in là con gli anni, dopo una vita difficile. L’incontro con la piccola Luba, nipotina della sua badante rumena, e poi con Arturo, il bambino autistico del “balcone accanto”, l’aiuteranno a superare quelle che sono le paure per il futuro.
Intorno a loro si muovono diversi personaggi, dalla portinaia Liliana, alla mamma di Arturo, dalla stravagante Rosaria al cugino Dante che sarà di grande aiuto per i tre principali protagonisti.
Una girandola di eventi, dove gli “invisibili sociali“ protagonisti del romanzo, diventano la speranza di un futuro migliore. Su tutto domina la Maiastra, mitico uccello delle leggende rumene.
Con una scrittura intensa Maria Tedeschi porta all’attenzione del lettore il grande problema dell’emarginazione sociale, dell’abbandono di coloro che non sono più abili…
e della facilità con cui si diventa invisibili agli occhi della società. E’ un libro che ha la capacità di portare a riflettere sui disagi che vivono coloro che sono ai margini di quella che definiamo una società civile.
La Maiastra e le vite invisibili
non è un libro “leggero” non lo consiglio a chi ha voglia di svagarsi. E’ un libro su cui va posta la giusta attenzione è un libro a cui va dedicato del tempo per poter cogliere gli spunti e l’incoraggiamento a non mollare mai.
La resistenza, la capacità di ricominciare, cambiando punto di vista sono l’insegnamento di questo libro. Un insegnamento importante, pieno di stimoli e di riflessioni.
Consigliato a chi ha voglia di guardare da una prospettiva diversa quella degli invisibili.
Qui trovate il libro di Maria Tedeschi
Alla prossima recensione